Per molti, i piatti a base di semolino sono indicati particolarmente per bambini e malati. Io non sono nè sono mai stato di quest’idea e quando posso preparo questi gnocchi che trovo ogni volta buonissimi e sempre nuovi.
Da bambino capitava che me li comprassero in qualche gastronomia o direttamente al banco dei piatti pronti del supermercato con l’iniziale luuunga. Bastava gratinarli o solo scaldarli e potevo gustarmi questa bontà.
Poi da adulto, dopo aver lavorato per alcuni mesi in una gastronomia, scoprì che non esisteva l’albero degli gnocchi alla romana, e per di più realizzarli era semplice e veloce. Da quel momento non ci son stati più segreti per me e ogni volta in cui sentivo il desiderio sapevo come esaudirlo.
Si sa tuttavia che dopo un po’, se non si cambia, anche quello che pareva essere indispensabile diventa scontato e non si riesce più ad apprezzare al meglio; ecco quindi l’inserimento di un sapore nuovo (lo zafferano) e di una “forma” differente.
Lo gnocco ad un certo punto da semplice tondino di semola era diventato un piedistallo su cui poggiare condimenti e sapori mai abbinati finora.
Il semplice gnocco alla romana ne aveva fatta di strada e, da triste (per alcuni) primo piatto, si era reinventato in superstar!
2,5 l di latte
125 g di burro
625 g di semolino
25 g di sale
125 g di Parmigiano Reggiano
3 tuorli
3 g di zafferano
nessun commento