Può una persona che vive per soddisfare la propria gola decidere di eliminare la sua fonte di gioia da un giorno all’altro?
È concepibile che la stessa persona decida di affrontare i giorni successivi consumando solo acqua naturale a temperatura ambiente?
Intendiamoci bene, questo non nasce da un’imposizione medica né tanto meno dal desiderio di una forma fisica migliore ma parte principalmente da considerazioni che a loro volta han generato due punti di riflessione.
I due fattori che possono aver spinto il suddetto soggetto a intraprendere questa strada sono:
-La scoperta di quella pratica che da sempre accompagna l’uomo, il digiuno appunto, come cura disintossicante, rigenerante per i propri organi e non ultima una maggiore conoscenza di se stessi.
-Un esperimento sociale, psicologico e fisico. Togliere una parte delle ritualità della propria vita ed osservare se ed in che modo modifichino i rapporti con le altre persone “mangianti”, ascoltare i mutamenti del proprio corpo ed aggiungere un ulteriore tassello nella propria esperienza gastronomica.
Questi di base sono le motivazioni che mi hanno spinto a provarmi in questo difficile cammino, la cosa più complessa all’inizio è stata individuare una settimana di lavoro blando, una settimana in cui non avrei necessitato di particolari energie. In un primo momento credevo di poter alternare acqua con dei succhi di frutta o degli infusi ma dopo aver studiato l’esperienza di altri che prima di me avevano provato il digiuno, ho appreso che gli stessi sconsigliavano di introdurre elementi che non fossero acqua; il corpo ha bisogno di rigenerarsi e per questo non deve essere affaticato nella digestione o nell’assimilazione di sostanze nutritive.
Giorno primo
In mattinata ho fatto una breve camminata nel quartiere per delle commissioni , sono entrato al solito bar dove ogni mattina bevo il caffè e ho ordinato un bicchiere d’acqua naturale a temperatura ambiente, richiesta totalmente opposta a quella che son solito fare(frizzante e fredda).
All’ora di pranzo non ho particolare appetito e mentre lavoro, comodamente seduto, sorseggio. La sera esco abbastanza presto, breve passeggiata e teatro. Altra breve passeggiata tornando a casa.
A fine giornata non posso dire di avere fame, mi sento bene ed informa. A 26 ore dall’ultimo pasto ho una sensazione di leggera stanchezza e un leggerissimo cerchio alla testa (cosa assai strana per me).
Giorno secondo
La giornata fin dall’inizio pare più difficile della prima, il cerchio alla testa che credevo scomparisse dopo una bella dormita è ancora li al mio risveglio. Esco per fare delle compere e poco dopo torno a casa per lavorare. A differenza del primo giorno mi sento meno energico, la cosa che però mi lascia davvero basito è l’assenza di fame. La mia testa però vola, immagina e crea abbinamenti, rispolvera ricordi e si crogiola pensando alla bontà di una buona pizza o di un semplice spaghetto, ecco, mi mancano i sapori .
Sul fare della sera leggo testimonianze di altre persone che son passate da questa esperienza e rifletto se continuare……
Giorno terzo
…Sono al lavoro, ho già deciso e buttato giù il menù per la serata. Mi aspetta una grande cena ma con un menù semplice che posso realizzare abbastanza velocemente, tornato da un pomeriggio di divertimento(cosa abbastanza insolita per me quella di andare a divertirmi se ho un impegno imminente) mi metto al lavoro ma mi accorgo di non aver fatto la spesa e per di più i negozi a quell’ora son già tutti chiusi. L’ansia sale e cerco una soluzione per portare a termine il servizio. Gli ospiti incominciano ad arrivare e io che corro da una parte all’altra cercando di trovare una soluzione … questo è stato il mio risveglio. A differenza del giorno prima mi sento in gran forma, ho voglia di uscire. Passo la mattinata tra librerie e poi in un museo, nel pomeriggio torno verso casa e proseguo nei miei impegni, tutto questo ovviamente bevendo acqua, molta acqua.
Il mal di testa è sparito ho molte più energie rispetto al giorno precedente e ho una sensazione di totale benessere. La fame non si fa sentire (ancora) ma la testa continua a fantasticare e ad umettare la mia bocca che pare perennemente allappata. Prima di addormentarmi provo un leggero senso di nausea.
Giorno quarto
Mi sveglio dopo una bella dormita, mi sento in ottima forma e dopo una doccia esco per un impegno di lavoro, successivamente passo dal mercato per il classico giro del sabato mattina. Il cibo che pensavo potesse rimanermi indifferente diventa sempre più un desiderio quasi ossessivo. I profumi mi attraggono, inebriano la mia mente e scatenano la mia fantasia.
Mi chiedo se come prima volta possa bastare; 90 ore senza introdurre nel mio organismo niente al di fuori di acqua naturale a temperatura ambiente mi han permesso di capire poteri del corpo che non conoscevo. Potrei tranquillamente proseguire ma non vorrei che cambiasse qualcosa da un punto di vista psicologico. Quindi alle 15.00 inizia la fase di recupero… Non si pensi ad un abbuffata sarebbe oltre che pericoloso, deleterio.
Recupero
Inizio con mezzo yogurt bianco intero, il profumo è suadente e tentatore, in bocca una gioia.
Proseguo con due prugne secche e giocherello con i noccioli in bocca per circa un’ora.
La sera un brodo vegetale caldo, due pezzetti di finocchio crudo e la mia tanto amata tisana allo zenzero.
Il giorno successivo appena sveglio mangio mezza mela cotta in forno e alcune nocciole. A pranzo dell’ottimo riso lessato condito con olio e una carota lessa (quella usata per il brodo).
Considerazioni
Quest’esperienza è stata intensa ed interessante con lati di stupore e piacere, non posso però non considerare un lato difficile e psicologicamente provante.
Questo aspetto negativo credo sarebbe stato molto più tenue nel caso in cui mi fossi ritrovato ad affrontare l’esperienza con altre persone digiunanti piuttosto che così in solitaria ed in una situazione di totale normalità.
L’aver dovuto, per lavoro, continuare a cucinare e mantenere una contatto visivo e tattile con il cibo sicuramente ha resto tutto più complesso.
In futuro credo che mi piacerebbe ripetere il digiuno, magari in un altro contesto, uscendo dalla routine e cercando di astenermi, oltre che dal cibo anche da computer, notizie e distrazioni.
Conclusioni
Esco da questi cinque giorni più posato e lento, assaporo ogni cosa più intensamente rispetto a prima. Ho una percezione aromatica e gustativa amplificata e fisicamente mi sento molto bene. Anche dal punto di vista psicologico percepisco più energia e creatività.
Un’esperienza forte e impattante, da affrontare sicuramente dopo aver letto ed essersi informati molto bene o se seguiti da un medico.
1 commento
Good Article, but the comments….