Dicono insalata di mare e pensi subito a quel puzzle salmastro prontamente scongelato o sgocciolato da salamoia, condito con abbondante prezzemolo e servito freddo anzi freddissimo. Dicono insalata di mare e pensi agli anni ’80 dove questa preparazione era sinonimo di benessere ed opulenza, coloro che decidevano di ordinarla al ristorante alzavano un po’ la voce in modo che tutti potessero sentire e, per poco, invidiare una scelta così onerosa. Dicono insalata di mare e pensi a quelle rondelle arancio/biancastre che inondavano le suddette donando colore, sodio e ancora sodio; alcuni si domandavano quale abitante del mare potesse avere tali sembianze, altri si scofanavano tutto ignari del surrogato servitogli.
Dici insalata di mare e pensi alla varietà di sapori, consistenze, intensità e colori. Dici insalata di mare e pensi a qualcosa mai uguale a se stessa, qualcosa che segue il tempo, le stagioni e perché no la fortuna, dici insalata di mare e senti il mare.
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