Un filetto, semplice no?
Guardando i consumi di carne secondo alcune indagini di mercato o semplicemente sbirciando nei carrelli, questo pezzo di carne è il più amato, il più ambito e il più desiderato. Tutti lo vogliono perché “magro” e “morbido”.
Io non lo prendo mai, è una parte senza dubbio buona ma ritengo ci siano parti molto più interessanti sia da un punto di vista del gusto che della consistenza.
Mi raccomando, dice sempre la signora al macellaio, me la dia magra e tenera, come se dipendesse solo ed esclusivamente da lui. Non ho mai sentito dire me la dia buona, saporita, o ben frollata, no questo mai. Il magro è diventato un valore o meglio un metro di giudizio per valutare la qualità della carne quando per millenni è stato esattamente il contrario.
…….Consumo carne cinque volte la settimana, se la mangiassi grassa probabilmente nel giro di poco tempo inizierei a rotolare, quindi continuo a mangiarla tutti i giorni ma la mangio magra………………….. Questo è in sintesi il pensiero del consumatore tipo. Invece che ridurre e consumare saltuariamente predilige una bestia tenuta a stecchetto.
Ma perché tutto questo accanimento nei confronti della carne magra vi chiederete, ebbene il mio più che accanimento è stupore di fronte a determinate mode alimentari. Il buono nel nostro tempo è sinonimo di veloce, facile e se per seguire questi due dictat si è prima dimenticata e poi rinnegata tutta una cultura millenaria fatta di sapori e saperi.
Il cibo diventerà noi, non dedicargli il giusto peso rende a mio avviso inutile il faticare.
nessun commento