Ricordo con discreta precisione la prima volta che assaggiai del cibo cinese. Ero un bimbetto di circa 3 anni ed è ancora vivida nella mia testa l’atmosfera esotica che si respirava in quel ristorante, luci soffuse con porcellane bianche e blue e oltre al cibo c’era il modo in cui si consumava(le bacchette) e la bevanda che accompagnava le portate (il tea) a rendere tutto più particolare e accattivante .
Si sa che per anni i ristoranti cinesi sono stati invasi più per il loro prezzo a buon mercato che per la qualità del cibo proposto. All’estero invece è più facile trovare ristoranti cinesi di qualità, in cui la varietà delle proposte è molto più ampia e gli ingredienti utilizzati hanno una qualità superiore, mentre da noi per anni il cinese è stato sinonimo di involtini primavera, riso alla cantonese e pollo con le mandorle, per i più temerari si poteva finire con del gelato fritto.
Perché in Italia i ristoranti cinesi non hanno puntato sulla qualità mentre all’estero si?
Avendo sempre frequentato la Chinatown milanese, la voce che ho sempre sentito è questa:
la maggior parte dei Cinesi qui a Milano proviene dalla stessa città, o al massimo dalla stessa regione, migrati in cerca di fortuna si sono reinventati in professioni che in origine non erano le loro, quindi spesso capita che nelle cucine dei ristoranti sia più facile trovare qualche ex operaio,sarto o macchinista invece di qualcuno abituato a bazzicare tra fornelli e coltelli.
Ma l’aria sta cambiando, ultimamente alcuni hanno cambiato rotta e nuovi ristoranti hanno puntato su cucina tipica regionale cinese di qualità ma bisogna anche dire che se si vuole mangiare una buona pizza……….. occorre fare un giro a Napoli.
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