Ogni tanto il genio umano si distrae ed ecco spuntare oggetti di rara bruttezza!
Inutile che qualcuno si giustifichi dicendo che utilizza questo o indossa quello perché comodo, esistono oggetti che oltre alla loro conclamata bruttezza stilistica rovinano tutto ciò che vi si poggia e si trova attorno.
Ovviamente il premio come campione di orrore lo detiene il piatto di plastica ma la lista degli obbrobri scelti perché “comodi” è infinita.
Oggi primo giorno di autunno si festeggia la fine dello spropositato uso di stoviglie usa e getta, con oggi le fabbriche produttrici devono sperare in festicciole casalinghe o far conto su quello zoccolo duro di acquirenti che solitamente consuma pasti nell’orrendo piatto.
Finisce, simbolicamente oggi, la stagione dei pic-nic, dei pranzi sulla spiaggia e delle grigliate interminabili. In queste situazioni infatti facilmente si possono vedere gruppi di persone intente a sgranocchiare costine o a tentare di tagliare pezzetti di lasagne sostenendo piatti instabili, molli, deformi e dal fondo ruvido.
Osservare una persona in balia del suo piatto è uno spettacolo raccapricciante, l’oggetto “funzionale” si ribella al suo padrone costringendolo ad assumere posizioni imbarazzanti. Il suono provocato dallo strisciare dei rebbi contro il fondo zigrinato del piatto accappona la pelle e trasforma dell’ottimo cibo da esperienza in supplizio.
Non c’è situazione o evento in cui l’uso di stoviglie in plastica sia ammesso, soprattutto dopo il compimento dei tre anni d’età.
Non c’è celebrazione, festa o cerimonia in cui sia consentito utilizzare piatti e bicchieri per di più personalizzabili con il proprio nome scritto a pennarello.
In conclusione, pare che non vi siano motivazioni a favore nell’uso dei suddetti, tutto ad un’attenta analisi pare essere contro.
I piatti di plastica NON sono:
Funzionali– Mangiare spesso assomiglia più ad un’impresa che ad un piacere.
Economici– Per i pranzi “fuoriporta” occorre comprarne sempre di nuovi. Con dei più pratici e leggeri piatti in bachelite tutto risulterebbe più comodo, elegante e meno dispendioso.
Green- Essendo sporchi non possono nemmeno essere riciclati nella plastica, trasformandosi così in spazzatura generica e voluminosa!
Stabili- Una folata di vento e la tavola “apparecchiata” si sparpaglia in ogni angolo.
Igienici- Chi ne garantisce la pulizia, soprattutto dopo l’apertura del pacco mille pezzi?
Presentabili- La bruttezza, come è stato detto, è evidente. Ogni preparazione buona o cattiva che sia si trasforma in qualcosa di impersonale. Non importa più quali ingredienti siano stati utilizzati, qualsiasi cibo che vi si posa perde anima e poesia.
Nel piatto di plastica muore definitivamente il rito tanto caro del convivio degradandolo da arte pregna di simbologia, storia e tradizione ad uno sterile atto fisico .
Ora e sempre VIVA la ceramica.
1 commento
Bravo. Grazie. Ti ho condiviso su un mio post su fb. A presto.
Salvo.