Chi lavora con passione, produce cose buone.
La vita di queste mucche, libere e felici, costa sacrifici alle persone che le accudiscono, infatti non esiste Domenica, Natale o Pasqua per Claudio e la sua famiglia. Ogni giorno le sue mucche vengono prima di tutto, la mattina le munge e poi via al pascolo su per i monti a brucare erba e fiori spontanei. Mentre le mucche pascolano lui scalda il latte, lo porta tra i 20° e i 40° in base al formaggio che vuole produrre: “Più lo scaldi, più il formaggio avrà una pasta dura e si presterà a diventare un formaggio stagionato, al contrario i formaggi freschi e morbidi hanno bisogno di raggiungere una temperatura minore durante la cagliata.”
Ogni mucca ha il suo nome, c’è Marina, la Piera e Ludovica che passano il giorno a brucare, mangiano circa settanta kg d’erba a testa, poi verso le 5 si torna in stalla per la mungitura e la notte.
Queste bestie sono felici, si muovono liberamente, quando si spingono in situazioni pericolose il cane gli indica la via per ritornare alle altre; un sistema perfetto che si alimenta autonomamente nel rispetto degli animali, delle persone e dell’ambiente, da osservare e da cui trarre spunto e che ci serve a ricordare che per fare bene non sempre occorre scendere a compromessi.
5 commenti
Se siamo ciò che mangiamo, queste immagini devono proprio farci riflettere. E devo ricredermi anche sulle mucche che mi hanno sempre fatto un pò di paura: quando stanno bene sono meno terrorizzanti! 🙂
Francesca
sarebbe bello se tutto quello che mangiamoo usiamo fosse prodotto nel rispetto della natura e degli altri senza eccedere, senza scarti….mi fanno ridere certe pubblicità:le ecodosi…
Riconosco le “mie” montagne!!!
E non siete venuti a trovarmi!!!
Non si fa!! non si fa!! non si fa!!
vero Franci?????
Simona
Ecco, questo è il mondo che vorrei!
A chi lo dici… un mondo pieno di sacrifici, ma ricco di soddisfazioni.