Viva la Spagna e le sue crocchette.
Gli spagnoli hanno una vera e propria devozione nei confronti delle crocchette, ne hanno un’infinità di tipi.
Un’ infinità sia per le svariate farciture che per le innumerevoli ricette che ogni ristorante, bottega adopera.
Le mangiano sempre e ad ogni ora; a colazione, per scapricciarsi a metà mattinata, a pranzo prima di un boccadillo o una fetta di tortilla, a merenda, all’aperitivo, a cena e a notte inoltrata, magari per “asciugare” le litrate di birra appena tracannate.
Una di quelle più diffuse e che in assoluto preferisco è sicuramente quella al baccalà.
Saporita, soffice e con un’alta concentrazione di quel gusto che solo il baccalà può conferire poi, ovviamente la “crosta” croccante e dorata custodisce il suo soave ripieno.
Le crocchette fanno parte di una cucina casalinga, semplice, senza troppi giri di ingredienti, potrebbero essere il simbolo della cucina che io amo, da cui parto e che ambisco fare.
Le crocchette posso essere un punto da cui partire e attraverso tecnica, conoscenza e gusto tramutarsi dal cibo che tutti conoscono nel cibo di domani: un cibo più sano, responsabile, digeribile e perché no godereccio.
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