Giochi con la materia.
Cambiare la forma mantenendo ben salda la sostanza può essere molto divertente; siamo abituati a vedere le cose sempre sotto una solita luce, modificare la nostra prospettiva o semplicemente l’idea che si ha di queste è un esercizio interessante.
La pasta è un ingrediente con cui è molto facile giocare, si presta al cambiamento e in poco tempo assume sembianze e consistenze nuove, modificando completamente l’idea dominate che sia ha di questa.
Il classico piatto di maccheroni attorcigliati sormontati da una generosa cucchiaiata di salsa può essere una grandiosa rappresentazione del cibo nazionale ma con un po’ di fantasia, unita al desiderio di sperimentazione, a cui si può aggiungere il tentativo di ravvivare avanzi ecco nascere frittate di maccheroni , timballi, sartù, crocchette e supplì.
Con questa ricetta ho voluto prendere un classico della tradizione siciliana, le arancine per l’appunto ma utilizzando la pasta.
Non ho dovuto fare molti test per arrivare ad un risultato goloso, ho solamente rispettato le regole con cui vengono preparate quelle di riso.
La pasta deve essere ben fredda (per comodità l’ho fatta freddare già nella forma in cui l’avrei fritta).
La farcitura deve essere abbondante e golosa (in questo caso ho utilizzato una provola dolce e una salsa di pomodoro espresso)
La lega con cui avvolgere la palla deve essere fatta di farina ed acqua in pari rapporto (1:1)
La panatura è costituita da pangrattato, parmigiano e……
L’olio dev’essere caldo, molto! (170°-175°)
Il piacere, infinito.
NOTA :
la salsa deve essere circa il doppio di quella utilizzata per preparare un classico piatto di spaghetti, durante il raffreddamento il liquido della salsa verrà assorbito dalla porosa pasta e dopo la frittura manterrà una piacevole viscosità.
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