Il bambino rientrò in casa dal cortile tutto sporco e trafelato, la fronte ed i capelli erano bagnati di sudore e le mani nere come il carbone. Si sedette a tavola e con voce affannata disse alla nonna:
“È pronto? Devo tornare a finire la partita con GianMaria.”
La nonna, molto dolcemente, disse di andarsi a lavare le mani e la faccia, e non appena fosse finito il suo programma preferito avrebbe portato a tavola il pranzo. Non tanto per la fame, che tuttavia incominciava a farsi sentire, ma piuttosto per poter tornare al più presto a correre liberamente e iniziare qualche nuova “spedizione” in campagna, il bambino saltò in piedi e senza dire una parola corse verso il bagno.
Non passarono nemmeno due minuti che tornò verso la sala da pranzo tutto bagnato ma apparentemente più pulito. La nonna si accorse che le mani erano state lavate alla bell’e meglio e sotto le unghie si potevano trovare reperti archeologici ma pensò tra sé e sé che per una volta avrebbe potuto chiudere un’occhio.
“Nonna cosa si mangia? – Gnocchi? – Bistecca?”
“No gioia, ho preparato il tuo piatto preferito.”
“Veramente? Hai fatto la crema di pomodoro?”
“Si, oggi è un giorno speciale, ti ho fatto la pappa al pomodoro proprio come me la preparava mia nonna e poi mia mamma, l’ho lasciata intiepidire e ora sentirai che buona. – Dimmi un po’, com’è?”
Un piatto che sa d’estate, di buono e di casa. Ecco la mia Pappa al pomodoro.
2 commenti
Sembra di sentirne il profumo…
Sei molto bravo… anche se hai scelto a parer mio un pomodoro non troppo indicato (troppo dolciastro, se si tratta del piccadilly, come a me sembra) e soprattutto… perchè hai tostato il pane.
Mai farlo… soprattutto se si ha la fortuna (o la disgrazia) di disporre di buon pane raffermo senza sale.
Ciao, Stefano.