Cosa fai tu, non ne parli? Non dici come ti è sembrato quest’anno? Dai dì la tua!
Ma io, veramente…vado per ascoltare e dopo che ho ascoltato rifletto, interiorizzo ma se vuoi un commento a bruciapelo eccolo.
Visto dalla parte dei Cuochi:
Identità golose è una famiglia. Ci si incontra tutti insieme una volta all’anno, a volte anche due se si considerano le altre edizioni in giro per il mondo, e si ha modo di scambiasi idee. Ovviamente, venire qui è un banco di prova, qui si vede chi oltre a cucinare ha anche qualcosa da comunicare e soprattutto se è in grado di farlo tenendo una “lezioncina” di circa cinquanta minuti davanti ad una folla composta principalmente da colleghi, ansiosi sia di osannarti che di distruggerti per ogni minima dèfaillance . Se ti invitano come relatore non sei uno che si limita a cucinare ma va oltre. Questa è la mia sesta volta sul palco ad Identità ed è sempre una grandissima gioia.
Visto dalla parte dei giovani Cuochi in platea:
Io vengo perché il mio prof. ha detto che c’è gente interessante. Ho visto Cracco dal vivo e abbiamo fatto la foto assieme, poi ho sentito uno che però parlava strano, non ho capito molto ma poi hanno fatto assaggiare quella cosa che aveva preparato e non era male. Comunque è una bella cosa, c’è un sacco di gente, si assaggiano un po’ di cose, aveva ragione il mio prof.
Visto dalla parte del Patron:
Scusaste se ho il fiatone, arrivo dall’altra sala e poi devo andare …
Visto dalla parte dei foodies:
Non è più Identità Golose di una volta. Cioè, prima eravamo noi, adesso guarda quanta gente che c’è – hanno aperto proprio le gabbie. Meno male che son stati attenti con gli inviti e non li han dati a tutti. Alla faccia. Comunque io vengo per sentire un po’ di cose interessanti e poi alla fine è un modo per trovarsi e scambiare quattro chiacchiere. Stamattina alla Lavazza ho incontrato Gilda, non la vedevo da un sacco, adesso mi ha detto che con la bambina non riesce più a seguire il blog come un tempo ma forse l’hanno presa per una nuova trasmissione in tv. Ci sei stasera al Rebelot? Comunque c’è troppa gente.
Visto dalla parte dei Giornalisti:
Un giorno basta e avanza. Mi faccio (non) vedere e porto a casa il pezzo. Tanto diciamocelo fuori dai denti, i cuochi più o meno dicono sempre le stesse cose. Se vuoi te le elenco:
Bottura: la tradizione ma in modalità critica e non nostalgia – la squadra – i tortellini rubati da sotto il tavolo…
Scabin: la normalità stravolta – la pasta nel bicchiere – cambiare forma al quotidiano…
Gli Aimo e i Nadia: I prodotti – Aimo – Nadia -le cozze – il grano sarceno…
Uliassi: Il pesce – il fegato di seppia – le seppie sporche – le seppie…
Vado avanti? Anzi vado, tanto il pezzo ce l’ho già!
Visto dalla parte degli sponsor:
Cosa fai? Chi sei? Quanti soldi hai? Lo vuoi? Ti prego.
Visto dalle massaie:
Danno un sacco di ricette, io prendo nota di tutto. Scrivo, scrivo poi però quando rileggo a casa non sempre capisco. Azoto, zucchero invertito, glucosio, Roner . Poi faccio un sacco di foto, le vuoi vedere? Faccio le foto con l’ipad direttamente nel piatto poi gliele faccio vedere a mio marito, altro che Masterchef.
Visto da me:
A me piace! Niente stress. Ascolto, rifletto e interiorizzo sperando che possano lanciare o lasciare un seme per idee future.
3 commenti
Molto carino!
Grazie Lydia!
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