In principio la si conobbe col nome di “svizzera”, un disco di carne macinata e pressata nella classica forma cilindrica, arrostito in padella e servito con un po’ d’insalata, rappresentava il pasto sano e dietetico degli anni ’70.
Carne magra, proposta sempre ben cotta, senza intingoli e salse era considerata un pasto veloce e leggero, non paragonabile ad una leccornia né tantomeno a qualcosa di speciale, una sorta di bistecca economica ricomposta.
Negli stessi anni gli Stati Uniti, grazie a film, serie tv, musical e un po’ di letteratura costruirono quello che sarebbe diventato per molte generazioni future l’indistruttibile pilastro del “Mito U.S.A.”. Il dischetto di carne in poco tempo diventò affascinante, giovane e moderno. Nell’Italia ancor salda alle millenarie tradizioni gastronomiche, non fece fatica ad attecchire la nuova moda fast food e la “svizzera” diventò l’ Hamburger.
Le catene dei ristoranti americani riempirono prima le grandi città, per arrivare col tempo a servire le loro specialità anche nelle piccole province, nei centri commerciali e sulle autostrade.
Il panino americano era cibo per gente alla moda, gente proiettata verso il futuro.
Passò un po’ di tempo e qualcuno (Complottista-Comunista-AntiAmericano-Sfigato-EcoFriendly) andò a vedere se quel cibo tanto apprezzato dalle persone fosse del tutto sano; il dubbio che non lo fosse nacque osservando quella popolazione d’oltre-oceano che più passava il tempo, più si espandeva, non tanto nel numero, più nella forma.
Qualcuno (Complottista-Comunista-AntiAmericano-Sfigato-EcoFriendly) si accorse che gli ingredienti stessi e il consumo assiduo di quel cibo non giovassero poi molto alla salute ed ecco che ad un tratto tutti gli amici di quel (Complottista-Comunista-AntiAmericano-Sfigato-EcoFriendly) decisero che l’hamburger era cibo da evitare, anzi da snobbare. I ristoranti non risentirono molto di questo abbandono, il loro target col tempo si era trasformato, le catene da molte si erano ridotte ad un paio che facevano la voce grossa sul mercato e i loro clienti, un po’ per i colori sgargianti e i prezzi contenuti erano costituiti principalmente da bambini , adolescenti in cerca di un’identità culinaria ed indigenti.
Uno degli amici, quello con più spirito imprenditoriale, del ben noto (Complottista-Comunista-AntiAmericano-Sfigato-EcoFriendly) pensò che proporre lo stesso panino in modalità chic-sana sarebbe stata la mossa vincente.
Avrebbe offerto un prodotto genuino, fatto con le tante amate materie prime biologiche- kilometrozero, in un ambiente decisamente più alla moda e se fosse andata come lui aveva in mente avrebbe riportato in voga il panino con la polpetta. Ovviamente per garantire un prodotto ed un servizio “adeguato”, l’imprenditore chic ritenne che il panino non sarebbe più costato tra gli 1 ed i 6 euro, ma tra i 10 e …, perché come tutti ben sanno: se la materia oltre ad esser buona e anche alla moda la gente è ben felice pagare di più.
Uno, cinque, dieci, duecento, millemila ristoranti hanno aperto negli ultimi tre anni sposando questa filosofia; tutti mossi da questo spirito nobile, intento a salvare uno dei capisaldi della gastronomia mondiale (bah). Tutti con , almeno scritto sul menù, la carne migliore, il pane lievitato lentamente con la pasta madre appartenuta a Cleopatra, le salse più gustose, le patate più crunchy e mi fermo qua per la mia e vostra rispettabile dignità.
Un successo senza pari, tutti in fila a reclamare il loro panino super-gnammy, ma nell’ombra del successo qualcuno sperò che non saltasse d’improvviso fuori un nuovo (Complottista-Reazionario-AntiCuba-Sfigato-Retò).
Molti intravidero in questa ritrovata moda un’occasione; preparare hamburger non richiedeva, a parer loro, molta abilità ed infatti chi prima si dedicava alla numismatica presto si convertì alla ristorazione. Chiusero i battenti gommisti, p.r., sarti e art-director per tramutarsi nei nuovi McRossi.
Purtroppo si verificò ciò che l’amico imprenditore dell’ormai celeberrimo (Complottista-Comunista-AntiAmericano-Sfigato-EcoFriendly) non prese in considerazione, ovvero l’improvvisazione di molti riportò il panino ad un livello qualitativo spesso infimo. Oltre all’indigeribile carne, i panini serviti, ora erano cari come filetti, tuttavia per un po’ continuarono a farla da padrone perché si sa che se una cosa è di moda….. si può chiudere un occhio, spesso anche due.
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[…] principalmente dal sushi che, importato da qualche lungimirante imprenditore, ha attecchito prima nell’esterofila città della moda per poi diffondersi capillarmente in tutto lo stivale contagiando e contaminando preparazioni […]