Rincasando quella sera, come tutte le altre sere, l’uomo entrò in casa, si tolse le scarpe, tolse giacca e pantaloni e li sostituì con quelli ben riposti sul servomuto poi entrato in sala si sedette sulla poltrona verde in alcantara, la sua, e chiese: “Cosa c’è per cena?” Dalla cucina una voce rispose: “Sono appena rientrata dalle commissioni quindi stasera ci facciamo una fettina con l’insalata. L’uomo alzò gli occhi al cielo ed imprecò il suo Dio.
La fettina è quel taglio di carne che invade i banchi dei supermercati e che molti chiedono al loro macellaio quando non sanno cosa cucinare, viene scelta principalmente perché:
- È magra
- È facile e veloce da preparare
- È versatile
Tre caratteristiche valide perché questo taglio inesistente cinquant’anni fa sia diventato il più richiesto e consumato ma è altresì vero che solitamente i suoi consumatori si ritrovino a masticare una suola gommosa ed insapore.
La “generazione fettina” riscuote sempre più successo e trova nuovi adepti. Nella categoria ci si può trovare da chi pensava che il forchettone per l’arrosto servisse per pettinarsi e le padelle per piantare i chiodi, a chi ogni due parole ci mette un Cracco, uno chef e una Michelin ma non per questo ogni tanto si trova a lessare sulla sua padella in ceramica waterproof, high temperature, salcazz la sopra citata suola di scarpe. Messi alle strette tutti ovviamente risponderanno che lo fanno perché non hanno tempo, il lavoro li assorbe troppo e che se si mettessero a pensare ad una cena in grazia di dio potrebbero esser colti da una sincope.
Scusatemi ma alla questione tempo non ci credo, scusatemi ancora ma giustificarsi non porta da nessuna parte. Nessuno impone di mangiare carne sempre anche quando non si ha tempo e dato che per garantire questo mare di fettine sempre e comunque gli allevatori sono costretti a pompare le loro bestie rendendole sempre più ibride, consumando un sacco d’acqua ed inquinando, quando non avete tempo perché non vi fate una bella insalata, dei legumi in scatola o dei formaggi? Saranno sicuramente migliori della vostra fettina.
Così piccola e sottile che male può fare…
“Me la dia bella magra, saporita e tenera.” Chiese la signora al macellaio, lui con un sorriso le rispose: “Signoramiabella, se avessi questi poteri potrebbero fare delle cattedrali in mio onore dove la gente viene a santificarmi ma son solo un macellaio e quello che lei chiede NON può esistere.”
6 commenti
… una per tutte, ho sentito una signora chiedere al paziente macellaio delle fette di rosbif (roast beef, non il taglio) “molto molto cotte”…
Nun se pò sentì!
Che bello leggere questo blog.
Io figlia di allevatore/mungitore, queste fettine me le sono ritrovate spesso sotto il naso al super…e non ho mai capito cosa fossero. Da mangiare crude? Cotte? Marinate? Tipo farci rotolini ripieni/involtini? Mistero, come il loro colore.
Ma possibile che nessuno ci arrivi a capire che la carne rossa fuchsia non è NORMALE?
E che magra sa di niente e la consistenza ceralaccosa è garantita, soprattutto.
Torno a steccare di lardo e aglio un cappello da prete, che già averlo trovato senza doverlo indicare sulla cartina dei tagli è stata una vittoria.
Brava Gloria!
io so solo che amo la carne ma odio le “fettine”… dio, un bel pezzo di reale arrosto… ma anche lo scamone in padella!
Le fettine sottili sono quelle che una volta compravamo con scritto carpaccio. Ora il disciplinare non permette più questa dicitura ma non chiedetemi il perchè …. Me lo ha detto un macelleio al supermercato.
Cuocere questa carne é quindi praticamente impossibile…. Io la uso per carpacci crudi in estate mentre d’inverno la metto sotto il grill già su piatto di portata cosparsa di aromi per farla leggermente scottare!!
p.s. Sono “no meat friday”….