L’essere italiani passa attraverso numerosi stereotipi; una tazzina o una moka possono esserne un esempio. Il caffè per il popolo italico è una bevanda imprescindibile, che dice molto non solo dei gusti ma anche dei costumi e delle nostre abitudini .
Fondamentale al risveglio, scusa per una pausa a metà mattina, alleato indispensabile dopo pranzo, degna fine per cene importanti e non, il caffè nella penisola ha trovato un popolo di forti consumatori.
Quanti in realtà sanno cosa c’è nella loro tazzina ?
Da appassionato e curioso ho cercato di carpire il più possibile in ogni torrefazione o da qualunque esperto passatomi a tiro, tanto dall’essere arrivato alla mia età con una discreta conoscenza della materia .
CONOSCENZE CHE AVEVO:
-La pianta del caffè è coltivata in molti paesi della fascia equatoriale e ogni regione, in base alle proprie caratteristiche geologiche e climatiche, produce una qualità differente di caffè .
– Le due tipologie fondamentali di caffè sono ARABICA (varietà pregiata per i suoi aromi e il suo sapore elegante) e ROBUSTA ( varietà meno pregiata per il gusto meno fine).
– La pianta del caffè produce delle bacche, chiamate anche ciliegie, che raggiunta la maturazione da verdi diventano rosse. Raccolte quasi sempre a mano attraverso la tecnica del picking o dello stripping, vengono aperte tramite pressione per estrarre i due chicchi contenuti all’interno. I chicchi vengono lavati, asciugati al sole e poi ancora verdi confezionati in sacchi di juta e spediti nel paese compratore il quale in base all’uso e ai gusti locali provvederà a tostarli.
10 COSE CHE HO IMPARATO ALLA ILLY:
1 – Illy è un nome anzi un cognome di una famiglia mossa da un comune e difficile obbiettivo: selezionare ed offrire il miglior caffè del mondo.
2 – Pressurizzazione. La classica confezione nel barattolo metallico pensavo fosse un vezzo, una trovata di qualche designer chiamato per rendere più accattivante il pack e vendere così più prodotto, invece dietro quella scatola cilindrica di latta si nasconde la tecnologia. A tutti i prodotti che escono dall’azienda, dalle cialde alle capsule passando anche per i classici barattoli, viene praticata questa tecnica che estrae ossigeno e immette azoto in modo da preservare le qualità nel tempo.
3 – Prodotto costante. Chi solitamente lavora con gli alimenti sa che se non vuole inserire troppa chimica dovrà faticare molto per mantenere un livello e una qualità costante dato che la natura non offre mai un prodotto identico a quello dell’anno precedente.
4 – Visto in sezione e al microscopio il caffè è simile ad una spugna piena di alveoli .
5 – S.p.a. può far rima con ricerca e qualità.
6 – Un caffè si valuta considerando molteplici elementi come l’amaro, l’acidità, la dolcezza, il corpo, la nota floreale o ancora il sentore di frutti rossi…
7 – Qualcuno sbarca il lunario passando gran parte delle proprie giornate ad assaggiare (e sputare) caffè per accertarsi che le caratteristiche tra una partita e l’altra rimangano inalterate.
8 – L’arte non è fine a se stessa. Chi ricerca e ama l’arte è predisposto a produrre meglio e soprattutto riconosce la qualità.
9 – Sprecare è peccato. Chi ha tra le mani un’eccellenza dovrebbe esser molto attento a utilizzare tutto al meglio, dalla materia prima all’energia passando pure per le capacità e la conoscenza dei propri collaboratori.
10 – Ormai è ufficiale : ogni volta che visito un’azienda alimentare mi tocca indossare camici e copricapo a dir poco imbarazzanti ma per la “sicurezza-alimentare” son pronto a questo e ad altro.
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