Dopo il pezzo che ha infiammato gli animi di molti a proposito delle stoviglie con cui si apparecchia la tavola, ho deciso di rispolverare questo bellissimo libro che era riposto nella mia libreria per fornire un valido esempio di arte dell’imbandigione in modo da redimere tutti gli scettici e stimolare le fantasie dei concordi.
Alberto Pinto sa bene che il cibo e tutto ciò che gravita attorno ad esso è legato a riti e simbologie, sa che le pietanza e ciò che le circonda per emozionare necessita di un contesto e di una storia e spesso proprio questi ultimi due fattori trasformano la semplicità in estasi.
Più di duecento pagine per altrettante tavole apparecchiate; esercizi di stile che contestualizzano, identificano e raccontano moltissimo di ciò che queste (tavole) si prestano ad accogliere. Guardando i dettagli si può percepire la tipologia della colazione, gli ospiti chiamati a prenderne parte, l’ambiente circostante, la stagione e molto molto ancora. La tavola diventa protagonista con i suoi dettagli minuziosi e precisi tanto da renderla unica e memorabile.
Per parlare di cucina non per forza occorre ricorrere al solito libro di ricette ma lo si può fare altrettanto bene con un volume che racconta molto della cultura del ricevere fatta non solo di vivande ma anche di tessuti, porcellane, cristalli, candele e molto altro.
Rilegato: 212 pagine
Editore: L’Ippocampo (11 settembre 2011)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 889696847X
ISBN-13: 978-8896968475
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