Riflettevo su quanto ci costi demandare, soprattutto nell’ambito alimentare.
Demandare vuol dire affidare a qualcun altro ciò di cui in teoria dovremmo occuparci; nel campo dell’alimentazione questo succede spesso per non dire sempre.
Pochissimi provvedono a tutte le fasi che precedono il consumo di un pasto. Si delega la coltivazione a qualcuno , l’ allevamento a qualcun altro e la pesca ad altri ancora, poi se non si ha tempo si acconsente che qualcuno scelga per noi questa o quella varietà di mele ed infine ci si aspetta che l’industria o in alcuni casi un cuoco professionista trasformi la materia prima in un pasto commestibile.
In tutti questi passaggi intervengono mani, affari ed interessi e la nostra possibilità di sapere ciò che abbiamo di fronte si può limitare alla fiducia che riponiamo nel cuoco del ristorante o del signor (r)Ana. Ma si sa che chi lavora con passione ed onestà non è persona comune, l’idea di triplicare guadagni alletta molti, stuzzicandoli con pensieri suadenti e sensuali.
L’uomo è debole e della sua debolezza perisce.
Provvedere il più possibile alle cose importanti della vita non ci renderà di certo immortali, probabilmente nemmeno lo vorremmo, ma sicuramente in un bilancio postumo potremmo apprezzare il fatto di non aver sprecato tempo a guadagnare per ritrovarci con un prodotto che non volevamo.
1 commento
fantastico, non avrei mai creduto possibile la combinazione gnocchi-cozze, per via della delicatezza degli gnocchi contro i gusci, ma è splendido.