Quella mattina appena sveglio, diede una veloce occhiata al lato destro del letto, sperando che fosse stato solo un sogno, avrebbe voluto vederla ancora addormentata e fissarla per pochi secondi prima di sfiorarla e svegliarla ma non poté che constatare la realtà.
Subito sentì la testa pesante pulsare e solo allora girandosi verso il lato sinistro vide una bottiglia di Majolini Satèn 2005 che giaceva coricata sul pavimento. Piano piano cercò di capire come , una storia di dieci anni fosse potuta andare in mille pezzi in una tranquilla serata casalinga.
Si alzò cercando di raggiungere il bagno, un’ arsura lo allappava e asciugava la bocca desiderosa di liquidi. Con la punta del piede spostò la bottiglia che a sua volta iniziò a roteare su se stessa producendo un suono simile ad un sibilo ma più delicato.
Con la coda dell’occhio intravide la sala da pranzo, ancora tutta intrisa di urla e odio. La tavola era rimasta intatta, era li statica come un fermo immagine, come se qualcuno, troppo toccato da ciò che aveva appena visto e sentito, avesse messo in pausa cercando di interiorizzare e capire come tutto ciò fosse potuto accadere.
In bagno dopo aver pisciato, cercò un po’ di fresco sciacquandosi la faccia gonfia, calda e pulsante.
La sete lo strangolava, la bocca asciutta quasi sabbiosa chiedeva liquidi al più presto, quindi cercò dell’acqua nel frigorifero, senza successo, allora un succo di mela ma andò male pure con quello…. si girò e nel porta frutta scorse due melograni.
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