Ho fatto i tagliolini.
Da un po’ di tempo i tagliolini sono entrati con una spallata poderosa nella mia cucina, un paio di volte al mese impasto farina e tuorli e mi concedo questo formato di pasta sensibile e generoso.
Per questione di facilità, nella lavorazione, impasto più di quello che mangio e spesso mi trovo un surplus di pasta gialla. Mi è capitato di fare dei maltagliati o congelare i nidi di tagliolini e tuffarli direttamente nell’acqua in ebollizione (comodissimi)ma ero alla ricerca di un impiego più ingegnoso.
Questa volta ho provato a tirare la sfoglia e lasciarla della pezzatura perfetta per poi realizzare le lasagne. Una volta secche si conservano perfettamente per almeno una settimana, son leggermente più delicate da maneggiare ma la resa è altissima!
Ho letto di recente che è esploso il consumo di farina in Italia.
Tutti, secondo l’articolo, son tornati a produrre la pasta in casa; un po’ credo per la dilagante mania della cucina che imperversa, un po’ per cercare di risparmiare visto il periodo infausto e buio.
Certo, prepararsi le cose da sè potrà far risparmiare qualcosa, dipende poi cosa si usa per “autoprodursi” il cibo ma ho pensato che fortunatamente stanno tornando in auge piccole realtà che, con i loro prodotti di base, aiutano a convertire i consumatori da supermarket in consumatori più attenti, capaci di sentire e apprezzare prodotti di qualità, frutto di capacità, conoscenza e sudore.
La bocca ed il gusto richiedo un costante allenamento, il cibo cattivo ha provato a prendere il sopravvento ma pare essere in i crisi, cerchiamo di limitare al minimo le sue contaminazioni e torniamo alla ricerca della qualità.
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