Più che un libro, questo è stata una rivelazione.
Partiamo dal fatto che mi è stato regalato e questo già lo segnava come libro da comodino. Non so per quale ragione spesso i libri che mi vengono regalati sostano per un periodo indefinito sul mio comodino, non li apro non li sfoglio. Poi ad un certo punto vengono definitivamente archiviati nella libreria.
Strano no?!
Il libro, inteso come oggetto, mi piace molto.
Cercarlo,scovarlo, sfogliarlo, captarne qualcosa leggendo tra le prime righe ma soprattutto mi piace acquistarlo. Detto ciò, che lascia presagire qualche tipo di patologia, non so perché ho iniziato a leggere questo libro, gli ho dato una possibilità.
Il protagonista racconta la sua esperienza nelle cucine di Babbo, regno incontrastato dell’eccentrico chef Mario Batali. La stretta convivenza e il genio del suo mentore lo spingono dopo i primi periodi di bassa manovalanza a ripercorrere le tappe in giro per l’Europa che un tempo furono quelle di Mario. Quindi inizia un pellegrinaggio di cucina in cucina, principalmente tra i paesini italiani per carpire e rubare segreti e gusti. La bottega del Cecchini a Ponzano in Chianti ospita per lungo tempo Bill dove potrà apprendere segreti e tecniche del Macellaio per eccellenza.
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