Mangiato ho mangiato, ma un’ispigabile voglia aleggiava tra la mia mente e la bocca. Voglia di qualcosa….. di quel non so che…. di certo non una fiesta. Ma non ho nulla per appagare questo desiderio o ci vuole troppo tempo per realizzare qualsiasi cosa. Oggi ho già fatto un bel 5 ore piene di cucina intensiva .
Uff …. e quindi cosa faccio? Bè due uova, anche tre le ho, tre cucchiai di zucchero pure e se vogliamo dirla tutta anche un mezzo guscio di marsala; dai mi faccio lo zabaione.
Che bontà, in soli dieci minuti è pronto e in meno della metà del tempo è già sparito. Un dolce semplice che vanta origini antiche, la leggenda racconta che sia stato “inventato” nel 1500 vicino a Reggio Emilia per una casualità. Si narra che il capitano di ventura Emiliano Giovanni Baglioni arrivò alle porte della città e si accampò. A corto di viveri mandò, com’era uso a quel tempo, alcuni soldati a razziare i campi dei contadini della zona.Il raccolto, però, fruttò ben poco e il Capitano Baglioni si ritrovò con uova, zucchero, qualche fiasca di vino e delle erbe aromatiche. In mancanza d’altro fece mescolare il tutto e lo diede ai soldati al posto della solita zuppa e questi ne furono entusiasti. L’uso popolare chiamava Giovanni Baglione ‘Zvàn Bajòun’ e la crema ne prese il nome diventando prima ‘Zambajoun’, poi Zabajone e infine Zabaglione. Pensate che proprio in Emilia oltre a consumarlo appunto come dolce viene servito accompagnato da cotechino o zampone..
Le regole per realizzarne uno buono sono poche e molto semplici, per ogni tuorlo un cucchiaio di zucchero e mezzo guscio di marsala o vin santo. Lavorarlo a bagno maria in acqua calda ma non bollente. Rimestare fino a che la crema prende corpo e l’alcool evapora.
Dai alzatevi e fatevelo anche voi.
2 commenti
Come da istruzioni, mi sono alzato e ho agito. Difficilmente mi alzerò dopo questo pasto (perchè leggero proprio non è…) ma c’è la soddisfazione di aver imparato una cosa nuova veloce veloce.
Sono molto felice che anche tu abbia potuto gustare una bontà del genere.