Non c’è cosa migliore, in qualsiasi campo creativo che ascoltare, guardare e assaggiare quello che facciamo ma soprattutto ciò che gli altri fanno. Anche il più ispirato dei geni ha sempre preso spunto da qualcuno o qualcosa che incontrava sul suo cammino.
Il confronto è il companatico che alimenta l’ingengno e lo eleva ad arte. Questo è un pensiero che mi ha sempre accompagnato , ma che alcune volte un pò per pigrizia o per chiusura (mia sia chiaro) mi ha tenuto fermo, mi ha fossilizzato, ma poi inaspettatamente dietro l’angolo una persona, un fiore ed ecco che nasce una nuova idea.
Tutto ciò per dire che in questi giorni si sta svolgendo a Milano un grande congresso per amanti e addetti ai lavori “Identità Golose”, dove stanno intervenendo cuochi e chef da tutto il pianeta e portano le loro idee, i loro esperimenti, le tecniche.
Una fucina di idee che friggono in sala.
Il piatto che segue puo esser servito sia come primo(come in questo caso) in un fondina, o come secondo in un piatto piano dove la vellutata stesa a specchio, perfettamente contrasta con la croccantezza della pelle delle triglie e lascia in bocca il profumo dello zafferano.
Da provare.
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